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SHIVA NATARAJASANA - Sabato 22 febbraio 2025 ore 10.30

Fabiola




Sabato 22 Febbraio 2025 ore 10.30


"Lezione speciale" dedicata a Shiva re danzatore.



Natarajasana, la posizione dello Shiva danzante, nello Hatha Yoga rientra nella categoria delle posizioni di equilibrio.

In sanscrito, Nata significa “colui che ha la padronanza” anche delle arti della danza, e Raja significa “re”, pertanto questo asana può essere tradotto letteralmente come “la posizione del re danzatore” o, essendo Nataraja uno dei nomi di Shiva, “la posizione dello Shiva danzante”.

Si narra che Shiva, il danzatore cosmico, quando termina un’era, esegue la danza della distruzione e trasformazione che conclude un ciclo per iniziarne un altro.

Tutto nasce, vive, muore e rinasce.Il danzatore cosmico rappresentato nella posizione Natarajasana si colloca al termine del ciclo tra la morte e la nuova rinascita, portatore di trasformazione ed evoluzione.


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MITOLOGIA DELLO YOGA




Shiva è associato sia all' immobilità sia al movimento.


Come eremita, siede in cima a una montagna, immobile, con gli occhi chiusi, ritirato dal mondo.


Ma quando sua moglie Parvati lo porta in pianura, Shiva, ispirato da lei, diventa il capofamiglia danzante Nataraja.


Il mondo di Shiva va oltre lo spazio (Deśa), il tempo (Kāla), la forma (Rūpa) e il nome (Nāma), invece il mondo di Shakti rientra in questi limiti.


Il viaggio dalla quiete al movimento, dalla cima della montagna alla pianura, è il viaggio dal mondo di Shiva a quello di Shakti.





Una volta, un gruppo di asceti stava eseguendo rituali, ignaro del loro vero significato:


li usavano per diventare potenti e controllare il mondo.


Shiva si avvicinò a loro sotto forma di un asceta nudo.


Era così bello che le mogli dei saggi gli corsero dietro, facendo arrabbiare i mariti, che accusarono Shiva di aver provato a sedurle.


Dalla buca per il fuoco dei rituali, intonavano dei mantra occulti per creare una tigre, un serpente e un folletto che sconfiggessero Shiva.


Shiva, con molta calma, scuoiò viva la tigre e se ne avvolse addosso la pelle, raccolse il serpente velenoso e se ne cinse il collo, poi con un calcio gettò a terra il demone/folletto e si mise a danzare sulla sua schiena.


Mentra danzava, le mani, le gambe e le dita si muovevano in modo tale che chi lo stava guardando si accorse che il Dio non stava semplicemente ballando per il suo piacere, ma attraverso quei gesti stava comunicando qualcosa.


Stava rivelando la saggezza dei Veda (antichissima raccolta in sanscrito vedico di testi  sacri dei popoli arii che invasero intorno al  XX secolo a.C. l' India settentrionale)


I Veda non parlano del potere di appagare la fame e sedare la paura, ma della conoscenza e della saggezza che ci aiutano a superare la fame e la paura. 


Pertanto, la posizione di Nataraja è molto sacra nell' induismo.


Studiandone con attenzione le movenze, si possono capire i Veda anche se non si è in grado di leggerli.


L'immagine di Nataraja è la rappresentazione simbolica e coreografica della saggezza indica, in cui le mani e i piedi in movimento rappresentano il mondo, che è in continuo mutamento.


Shiva solleva una mano in "Abhayamudra", con il palmo rivolto verso l'esterno, dicendoci di non aver paura del piede che si agita ma di concentrarci su quello fermo sul terreno che rappresenta l'anima.


L' anima non è creata nè distrutta, è immortale, perciò non ha fame e non teme la morte.


È la nostra vera essenza, secondo la filosofia dello yoga.


L'anello di fuoco ardente intorno a Shiva danzante è la ruota delle rinascite (Samsara). 


Il demone sulla cui schiena balla Shiva è il demone dell' ignoranza e dei ricordi immaginati (apasmara).


 Per questo Shiva è anche chiamato "Smarantaka", colui che distrugge l' ignoranza e i ricordi immaginari, perch scioglie i nodi della mente fino a quando essa non realizza la sua forma primigenia e incontaminata.

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